Ipovisione
L’ipovedente è colui che anche con occhiali o lenti a contatto ha difficoltà a svolgere le tradizionali attività quotidiane.
Leggere un libro o la semplice posta in arrivo, fare la spesa in un supermercato, cucinare, vedere la televisione o semplicemente fare una firma diventa un’impresa ardua, quasi impossibile.
Vivere con una disabilità visiva può essere difficile; tuttavia i dispositivi ottici, la tecnologia e un’attenta riabilitazione permettono di aiutare le persone con scarsa acutezza visiva.
L’ipovedente, a differenza del non vedente, ha un residuo visivo sfruttabile e da sfruttare per la propria autonomia. L’autonomia del soggetto deve essere sicuramente il punto di arrivo di tutte le competenze tecniche, mediche e riabilitative.
La maggior parte delle persone diventano ipovedenti a causa di malattie degli occhi e delle condizioni di salute, come la degenerazione maculare, cataratta, glaucoma e diabete. Altre persone sviluppano la perdita della vista dopo lesioni agli occhi o difetti congeniti.
Anche se molte persone mantengono una buona visione per tutta la loro vita, quelle oltre i 65 anni sono maggiormente a rischio di sviluppare importanti problemi visivi.
Quando la visione raggiunge un visus che limita la propria autonomia, che può essere per convenzione considerato 2 o 3/10 o un ristretto campo visivo, si deve cercare la “cura” di uno specialista di ipovisione. Il proprio specialista di fiducia (oculista) diagnostica la differenza tra i fisiologici cambiamenti degli occhi a causa dell’invecchiamento e quelli causati da malattie degli occhi.
Cosa vuol dire vedere 1/10? Semplicemente che la persona vede una lettera a 1 metro di distanza quando il normovedente la vede a 10 metri.
Il problema ipovisione è certamente un problema di enorme importanza per l’interessato ma di grande rilevanza per la collettività.
Il numero di ipovedenti è in continuo aumento a causa dell’aumento dell’età media di vita. Oggi, grazie alla diagnosi precoce, alla farmacologia e agli interventi chirurgici, è possibile limitare gli effetti negativi delle patologie oculari.